“Il dolore se condiviso si dimezza. La gioia se condivisa si raddoppia” diceva San Tommaso.
Una verità che ben si sposa con quanto successo in questi giorni a Napoli Est. Tra la notte del 23 e del 24 aprile Figli in Famiglia o.n.l.u.s. ha subito un furto. Sono stati rubati generi alimentari destinati a bambini e famiglie in difficoltà che l’associazione sta sostenendo in questo periodo di pandemia.
Accademia Arti, Mestieri e Professioni in aiuto
La risposta non si è fatta attendere: è stata lanciata una richiesta di aiuto economico per poter ricomprare gli alimenti da distribuire alle 243 famiglie di cui l’associazione si prende cura, ma copiose sono state le donazioni in generi alimentari. L’Accademia Arti, Mestieri e Professioni fondata da Rosario Bianco e Catello Maresca ha risposto all’appello. Il Dottor Marcello Bernini, attuale presidente dell’associazione, ha accolto di buon grado la richiesta dei due alfieri dell’Accademia: “Ho subito appoggiato l’appello di aiuto che i due alfieri hanno proposto, infatti, questa mattina, abbiamo portato in sede omogeneizzati e pannolini. La casa editrice Rogiosi, inoltre, si è fatta promotrice di un altro importante progetto: donerà i loro libri alla Figli in Famiglia o.n.l.u.s. per creare una piccola biblioteca interna gratuita per le famiglie”. Un gesto non nuovo per l’Accademia, sempre pronta a condividere il dolore e raddoppiare la gioia di far del bene per gli altri.
Figli in Famiglia è un riferimento per le famiglie
Figli in Famiglia o.n.l.u.s., di cui Carmela Manco è presidente, porta avanti una missione importante che non si riduce alla distribuzione di cibo: tante sono le attività messe in campo ogni anno. Come si legge dal loro sito, l’obiettivo è “formare ed orientare i minori alla convivenza civile, creando situazioni in grado di allontanarli dalla strada”. Un punto di riferimento dove manca una guida per i più giovani. Un esempio importante di perdono che si traduce anche nella lettera pubblicata sui social e rivolta al colpevole del furto: “Preghiamo per te, affinché qualora ne avessi bisogno, tu venga dalla porta d’ingresso e noi possiamo dirti finalmente: benvenuto fratello, questa è anche casa tua.”