In occasione delle celebrazioni per la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne verrà presentata, all’interno della magnifica cornice della Certosa e museo di San Martino al Vomero a Napoli, il giorno 25 novembre 2016 alle ore 16:30, un originale “dialogo tra pittura, letteratura e coreografia, incentrato sulla figura femminile della Figlia di Iorio”.
Come si evince dal Programma, si parte dalla sezione ‘Ottocento napoletano’, dove verrà presentata l’opera ‘La figlia di Jorio’ del pittore Francesco Paolo Michetti che rappresenta un evento di cronaca, narrato dal poeta D’Annunzio, accaduto a Tocco di Casauria, durante il quale una giovane donna urlante era inseguita da uno stormo di uomini in preda a lussuria. Da qui l’idea di trasformare un episodio increscioso in un opera d’arte.
A dare corpo all’evento la performance di danza del Modern Advisor Dance Project, ispirata anch’essa al tema delicato della violenza sulle donne con una suggestiva interpretazione artistica della coreografa Stefania Contocalakis, insegnante di danza, che sviluppa il progetto nel 2008 con il nome Stand Out Dance Group e che dal 2014 propone, sempre nell’ambito di iniziative culturali, performance che vedono come protagonisti giovani ma professionali talenti per promuovere iniziative di divulgazione delle arti coreutiche e offrire corsi di formazione.
La sua esperienza, maturata in questi settori, ha consentito di sviluppare uno stile del tutto originale, nell’ambito del panorama napoletano, basato sulla commistione di stili e generi diversificati sulla base di una tecnica consolidata dotando la performance di un’intensa carica espressiva ed emozionale. Protagonisti saranno i giovani danzatori: Roberta Basile, Ilaria Cascella, Giosuè Carbone, Alessia Di Filippo, Filena Gentile, Ida Marino, Cristina Multari, Nicola Pennacchio, Laura Pinto.
Da segnalare, infine, la possibilità di visitare il magnifico complesso museale della Certosa di San Martino al Vomero, opera di Tino Da Camaino e con il successivo contributo di Cosimo Fanzago, sede , un tempo, dell’ordine dei Benedettini, che conserva tesori di inestimabile bellezza e racchiude opere artistiche di importanti autori come la sezione ‘Ottocento napoletano’ con autori del calibro di Vonwiller e con dipinti di Netti, Cammarano e Gigante fino a Morelli, Dalbono, Michetti e De Nittis, ma anche Mancini e Gemito. Decisamente incantevoli tutti gli altri settori quali: la ‘sezione navale’, quella ‘presepiale’ o ‘il quarto del priore’.
Non resta che augurarci che nell’ambito della suggestiva location che ospita un evento capace di coniugare arte pittorica, arte letteraria e arte coreutica, si possa sensibilizzare l’opinione pubblica verso una tematica così delicata e importante che ancora oggi, secondo i dati diffusi, resta un annoso ed ostico problema da estirpare.