Napoli torna, dopo più di un trentennio dalla mostra di Capodimonte su Leonardo ed il Leonardismo, al centro del dibattito degli studi su Leonardo da Vinci grazie all’esposizione al Museo Diocesiano della tavola col Salvator Mundi (ex collezione del Marchese De Ganay), capolavoro del maestro di Vinci e della sua bottega, ed altri dipinti del suo atelier, come il Cristo Benedicente, del Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore, per la prima volta presentato con una attribuzione al pittore messinese Girolamo Alibrandi. Verranno inoltre esposti anche la tavola col Cristo fanciullo del Salaì, il giovane e controverso collaboratore di Leonardo e diversi lavori di pittura di allievi leonardeschi come Marco d’Oggiono.
A completare l’allestimento anche tre preziosi fondi grafici: il Codice Corazza (1640 circa), proveniente dalla Biblioteca Nazionale di Napoli, il Codice Fridericiano, custodito presso la Biblioteca di Area Umanistica dell’Università Federico II ed il testo Napoli antica e moderna, datato al 1815, redatto dall’Abate Domenico Romanelli.
La mostra Leonardo a Donnaregina – I Salvator Mundi per Napoli sarà inaugurata mercoledì 11 gennaio da S.E.R. Il Cardinale Crescenzio Sepe e dal presidente della Regione Campania On. Vincenzo De Luca.e rimarrà aperta al pubblico fino al 31 marzo.
La rassegna, fortemente voluta da S.E.R. il Cardinale Crescenzio Sepe, promossa dall’Arcidiocesi di Napoli e dal Museo Diocesano, con il contributo della Regione Campania, è stata realizzata anche con la collaborazione della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee/Madre Napoli, con il coordinamento organizzativo e gestionale della Scabec. Hanno offerto il proprio contributo scientifico i seguenti studiosi: Margherita Melani, Francesca Campagna Cicala, Alfredo Buccaro, e Ranieri Melardi. Si ringraziano l’Università Federico II di Napoli, la Biblioteca Nazionale, il Comune di Napoli, la Città Metropolitana, il Fondo Edifici di Culto e il Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore.