A Napoli, si sa, il caffè è molto più di una semplice bevanda. Qui il caffè è un vero e proprio momento di aggregazione, di socializzazione: è una cerimonia, un culto, un rito antropologico.
Ecco perché è fondamentale che il simbolo di Napoli e della napoletanità nel mondo risponda a dei criteri precisi: secondo l’IIAC (l’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè) e l’INEI (l’Istituto Nazionale Espresso Italiano), l’espresso “doc” deve essere servito in una tazzina di ceramica bianca in circa 25ml, e deve possedere una crema compatta color nocciola, dalla trama finissima, un aroma intenso con note fruttate, floreali, tostate.
Al palato un liquido sciropposo, caldo e morbido, leggermente acido e mai astringente, amaro al punto giusto, con un sapore che permane in bocca per decine di secondi, a volte anche minuti. Tale profilo sensoriale è stato definito grazie a migliaia di test condotti sui consumatori dai due Istituti.
I bar che servono l’Espresso Italiano Certificato usano miscele, macinadosatori e macchine qualificati e personale rigorosamente abilitato; quattro elementi assolutamente essenziali per ottenere la certificazione che garantisce al consumatore una qualità costante e di livello per il suo amato caffè.
E proprio ieri, mercoledì 28 giugno, il Coco Bar di Corso Umberto I a Casalnuovo ha ottenuto il prestigioso riconoscimento da parte di Assunta Percuoco, titolare della storica azienda di torrefazione Caffen, di cui il Coco Bar utilizza Maxima, una miscela composta da caffè arabici selezionati provenienti dal Brasile e dall’America Centrale, per portare in tazza il perfetto equilibrio di aroma e gusto in pochi millilitri di cremoso caffè.
In occasione della cerimonia di consegna della targa Bar Espresso Italiano Certificato, l’Espresso Specialist Arturo Di Pietro, titolare del Coco Bar, ha organizzato un gustoso rinfresco a base di rustici, dolci e sangria. Inoltre, per quattro giorni, fino al 2 luglio, al Coco Bar sarà possibile degustare l’Espresso Italiano Certificato al costo di soli 60 cent.