Una delle ultime serate estive. È il 28 agosto e siamo al Maschio Angioino. Concerto di Lino Blandizzi. Cantautore napoletano da sempre impegnato in questa attività ha, come mi dice lui stesso, sette album all’attivo e, per il quinto anno di seguito, conclude il suo tour qui. Guardando un po’ in rete, Lino ha collaborazioni con musicisti importanti e ne fa alcuni nomi egli stesso durante il concerto. Due mesi fa, un concerto alla Casina Pompeiana con Dirk Hamilton.
I bambini sono così: dovunque si trovino e nonostante le differenze sociali, linguistiche e culturali cominciano così, in modo spontaneo, a giocare insieme; con la musica credo accada più o meno la stessa cosa… la musica annulla le distanze. Credo che questa sia la modalità con la quale Lino Blandizzi attui i contatti con i suoi colleghi. E per quanto mi riguarda, così facendo non c’è “fama” che tenga!
A mio parere, c’è un motivo in più per il quale questo cantautore, al di là del suo indubbio talento artistico, è amato. È persona gentile Lino, non smette mai durante le prove di dire “per favore” e “grazie” ai tecnici che regolano l’audio. Dietro il volume dei suoi capelli si nasconde un po’ come un bambino timido nella foto di classe. In un tempo in cui sembriamo tutti essere diventati come la merce sugli scaffali al supermercato – di cui leggere bene le etichette poiché non sai mai cosa c’è dentro -, Lino Blandizzi segue il suo percorso artistico senza eccessivi clamori ed atteggiamenti da urlo che, pure, son facili da ritrovare in certi ambienti.
Ecco, Lino è bravo anche ad annullare la distanza tra essere e apparire. I suoi pezzi parlano di amore, un filo comune quale il rammarico per la fine dei tempi belli insieme alla speranza di non perdersi, fino all’ultimo… necessità di comunicare realmente, di procedere tenendosi per mano, il bisogno di una vicinanza fisica nei tempi in cui la rete rischia di allontanarci. Ed ancora, il sociale attraverso temi legati al dolore del mare quale palcoscenico di morte per i migranti, all’ oscurità di un velo per le donne o ancora di una grata per le detenute del carcere di Pozzuoli per le quali tiene un laboratorio di musica.
Alla fine del concerto tenuto con Marco Pescosolido al violoncello, Laerte Scotti all’organetto, Federico Palomba alle percussioni, Blandizzi, dopo aver reinterpretato i suoi brani in una nuova forma con un sound Electro Pop Folk e dopo aver aperto il suo palco alla voce di Tueff il rapper/beat maker, ha ricevuto una targa di riconoscimento da tre editori napoletani. Diego Guida insieme ad Aldo Putignano di Homo Scrivens e Carmine Treanni di Cento Autori hanno voluto ringraziare Lino Blandizzi per il suo impegno nell’accompagnamento con voce e chitarra alle tante presentazioni di libri.
“Per il suo talento speso a favore di poeti come Eduardo De Filippo, Luigi Compagnone, Anna Maria Ortese e di altri, sublimando così la poesia che si fa canto e musica, per il suo costante contributo nell’accompagnare con voce e musica l’uscita di nuovi libri, e nel diffondere così il valore della cultura e dell’arte”, così recita la targa!
Musica e parole come due facce della stessa medaglia. O, alcune volte, musica senza bisogno di parole, come quella dell’uccellino che col suo canto si è tanto bene inserito durante il concerto. Le parole le ha aggiunte Lino…