C’è una via a Napoli, in zona Vomero, che collega via Domenico Cimarosa ai gradini del Petraio. È intitolata ad una donna, Luisa Sanfelice, che ebbe un ruolo di non poca rilevanza nella storia del Regno di Napoli sul finire del ‘700. Un ruolo che, probabilmente, non si sarebbe mai aspettata di avere.
Chi era Luisa Sanfelice
Maria Luisa Sanfelice, conosciuta anche come Luigia Sanfelice, nacque a Napoli nel 1764. Figlia del generale borbonico don Pedro de Molina, a diciassette anni sposò il cugino Andrea Sanfelice. Il loro fu un matrimonio all’insegna della dissolutezza, con problemi di debiti e di gioco, che portò i due giovani ad essere forzatamente separati e la Sanfelice condotta in un monastero per la rieducazione. Tornati a Napoli nel 1794 dopo il periodo di allontanamento voluto dalla madre, Luisa iniziò a frequentare i salotti e le feste della città creando contatti (e amori) indipendentemente dalle fazioni politiche.
Nel 1799, in seguito all’invasione francese a Napoli viene costituita la Repubblica Partenopea, ed è in questo contesto che la Sanfelice ottiene indirettamente il suo posto di rilievo nella storia.
La congiura dei Baccher
I Baccher erano una famiglia di banchieri di origine svizzera. Filoborbonici e desiderosi di veder tornare la monarchia a regnare su Napoli, ordirono una congiura per rovesciare la Repubblica. La Sanfelice, venuta a conoscenza di ciò, chiese a Gerardo Baccher (perdutamente innamorato di lei) un salvacondotto per sfuggire alle eventuali conseguenze della congiura, cedendolo poi al suo amante Ferdinando Ferri, ufficiale della Repubblica che denunciò il fatto sventando la congiura. Evitato il pericolo, i Baccher furono condannati a morte e Luisa Sanfelice divenne indirettamente la salvatrice della Repubblica.
«Una nostra egregia concittadina, Luisa Molina Sanfelice svelò venerdì sera al governo la cospirazione di pochi non più scellerati che mentecatti. […] La nostra Repubblica non deve trascurare di eternare il fatto ed il nome di questa illustre cittadina. Essa superiore alla sua gloria ne invita premurosamente di far pubblico chi ugualmente come lei è benemerito della patria in questa scoperta: il cittadino Vincenzo Cuoco».
– Eleonora Pimentel Fonseca nel suo Monitore Napoletano
Sarà con il sangue, però, che si concluderà questa storia. Re Ferdinando, infatti, non perdonò alla donna il tradimento di cui fu artefice e, una volta tornato al potere come ben sappiamo, decise di condannarla a morte. L’esecuzione fu rimandata più volte a causa di una presunta gravidanza che poi non risultò essere tale e, l’11 settembre del 1800, fu giustiziata in un atto di pura vendetta.
La Sanfelice di Alexandre Dumas
La storia di Luisa Sanfelice è raccontata nel romanzo del grande scrittore francese Alexandre Dumas. Un libro che in realtà è uno spaccato incredibile della Napoli di fine 700’, fatto di intrighi, tradimenti, onore, sconfitte e conquiste. Ambientato tra il 1798 al 1800, Dumas riesce a raccontare alcuni dei personaggi protagonisti di quei tumultuosi giorni con unico realismo.