Può una metropolitana, un non – luogo per eccellenza, effimero, precario, fugace, spazio attraverso cui transita un’umanità frenetica, distratta, assonnata diventare scrigno di tesori artistici? A Napoli sì. Il prodigio si chiama Stazioni dell’Arte: fermate della rete metropolitana dove si è inaugurato un modo nuovo di concepire e di fruire gli ambienti di transito, coniugando infrastrutture ed esperienza artistica.
Le architetture – la cui ideazione è stata affidata a progettisti di fama mondiale quali Gae Aulenti, Alessandro Mendini, Oscar Tousquet Blanca, Vittorio Magnago Lampugnani e Dominique Perrault – sono dotate ciascuna di caratteristiche stilistiche proprie e sono state progettate in funzione dei siti destinati ad accoglierle. Ne è un esempio lampante la stazione Museo che, perfettamente inserita nella cornice del Museo Archeologico Nazionale, ne è diventata quasi un’appendice, con il pomposo rosso pompeiano delle facciate che, senza soluzione di continuità, corre lungo le mura perimetrali delle due strutture.
Allo stesso tempo, gli ambienti interni delle stazioni hanno accolto più di 200 opere di 90 tra i maggiori protagonisti del panorama artistico contemporaneo: dipinti, sculture, mosaici, fotografie, ceramiche, installazioni di Jannis Kounellis, Mimmo Palladino, Mario Merz, Sol Lewitt e Michelangelo Pistoletto, solo per citarne alcuni.
Le Stazioni dell’Arte dunque si caratterizzano come un vero e proprio museo diffuso a disposizione delle migliaia di passeggeri/cittadini che ogni giorno affollano le banchine della rete metropolitana. Un museo che non è spazio espositivo chiuso, non un mero luogo di concentrazione di opere d’arte, ma un percorso espositivo aperto che permette una fruizione nuova e dinamica del patrimonio artistico, che intercetta il viaggiatore distratto e normalmente disinteressato e stimola la sua curiosità, abituandolo all’idea che l’arte può diventare parte della sua quotidianità.
Con Metro Art Focus Tour, giunta alla seconda edizione, l’Azienda Metropolitana Mobilità si prefigge di trasmettere una conoscenza più approfondita del ricco patrimonio artistico dell’underground napoletano, nella consapevolezza dell’importanza della cultura come momento di condivisione e di crescita della nostra comunità. Quattro incontri gratuiti, a partire dal 10 settembre e per i successivi tre mercoledì, che offrono al visitatore l’occasione per esplorare la varietà dei linguaggi artistici ed evidenziare le relazioni tra lo scenario locale e quello internazionale attraverso l’esposizione delle opere e dei loro autori.
Il primo appuntamento alla stazione Museo è stato incentrato sui progressi dell’archeologia urbana in relazione agli scavi archeologici seguiti ai lavori per la realizzazione delle stazioni Municipio, Toledo e Duomo. Il racconto delle opere, dei reperti e delle circostanze del loro rinvenimento è stato affidato alla dott.ssa Luisa Lepre, storica dell’arte presso l’Ufficio Gestione del Patrimonio Artistico dell’ANM. Il successo di pubblico è stato evidente sia nel numero dei presenti che nella loro partecipazione attiva alla narrazione, segno evidente del desiderio e del bisogno di cultura da parte del popolo napoletano.
La prossima lezione itinerante sarà incentrata sulla fotografia contemporanea attraverso i suoi maestri, da Mimmo Iodice a Raffaella Mariniello passando per Luciano D’Alessandro, Fabio Donato e Antonio Biasucci; il terzo e quarto appuntamento saranno invece dedicati rispettivamente ai mosaici contemporanei di Toledo e Materdei e alla tematica del corpo nelle opere di Nino Longobardi, Marisa Albanese e Umberto Manzo.
Grazie a questa e alle altre iniziative promosse da ANM per promuovere il suo patrimonio artistico, la stazione della metropolitana da non – luogo diventa spazio privilegiato per rallentare la frenesia quotidiana e godere di piccole pause sfruttando la capacità di evocazione delle opere d’arte.