Napoli e il Bagno Elena: una rassegna di cartoline svela l’anima più intima della nostra città

flyer bagno elelna
flyer bagno elelna

Il termine cartolina, nella sua accezione moderna, ha assunto, tra gl’altri, il significato di veduta di estrema bellezza per caratteristiche paesaggistiche.

Non è un caso che la cartolina (in riferimento al cartoncino postale) più conosciuta al mondo sia proprio quella che fino agli anni ‘80 ha ritratto il golfo di Napoli, visto dalla salita di via Orazio, con il suo maestoso pino, il cielo nitido e il sole, che riflesso dalla facciata di un palazzo ad un’altra, terminava la sua corsa tuffandosi nel mare cristallino.

cartolina di napoli

Il golfo di Napoli, con la peculiare incantevole bellezza, da sempre si è impresso nella mente e nel cuore dei suoi visitatori in modo così forte da obbligare questi ultimi a portare con sé, e diffondere ai propri cari, una parte di tanto splendore, spesso sotto forma di cartolina.

Il mare partenopeo, così noto in tutto il mondo, trova eccellente celebrazione nel Bagno Elena; parte imprescindibile dei ricordi di ogni napoletano o turista che abbia mai visitato la ridente Posillipo.

Lo stabilimento, o meglio l’icona degli stabilimenti della “bella Napoli”, è la summa di quanto vi sia stato di pregevole nella tradizione e nella storia del litorale posillipino, lingua di sabbia tra mare e collina.

Basterebbe pensare alla bellezza delle vedute che si aprirono ai maestri del colore della Scuola di Posillipo, incantandoli: Giacinto Gigante, Antonio Sminck van Pitloo, Filippo Palizzi, Raffaele Carelli sono solo alcuni dei pittori che solevano ammirare la bellezza degli scorci offerti dal Bagno Elena, dipingendo, grazie all’osservazione dal vero, le loro “cartoline”.

giacinto Gigante

Che dire, poi, della mondanità fiorente che caratterizzava le giornate e le nottate dello stabilimento?! Fasti sempre in prima pagina sulle principali testate di fine ‘800 e inizi ‘900: la notizia di una festa, di un concerto, di un ballo, si alternava con il “gossip”, che vedeva nomi altisonanti, appartenenti alla migliore aristocrazia del golfo, frequentare il lido.

La prolificità di “protagonisti” collegati al Bagno Elena però, toccò anche i ceti meno abbienti della società dell’epoca, creando vere e proprie leggende viventi.
Colorito è l’esempio del bagnino don Alfonso, che “nun se fide ‘e sta fermo”: sorriso furbo e ossequioso, volto bruno da saraceno, ricordi di chi è nato al Bagno Elena. I racconti memorabili dei tuffi di questi, da soli, basterebbero a tenere con il fiato sospeso intere generazioni… eppure c’è dell’altro.

Impossibile trascurare la storicità del luogo, esemplificata dal Palazzo Donn’Anna, gigantesco bastimento abbandonato all’alba del mondo e da secoli a protezione della piccola e incantevole baia.

palazzo donn'anna

A delineare un quadro visivo ed immediatamente decodificabile di tali e tanti aspetti culturali napoletani, giunge in aiuto una collezione privata di cartoline postali, mezzo di comunicazione per eccellenza durante tutto il ‘900; che impreziosisce, se possibile, l’itinerario con un importante valore aggiunto.

La mostra intitolata Cartoline del Bagno Elena infatti, non “dipinge” solo “un quadro”, ma proietta in una dimensione umana importante per la sua rilevanza storica e antropologica, che non deve andare persa.

Dalla raccolta, infatti, non emerge solo l’evoluzione della comunicazione dalla fine dell’800 ai giorni nostri, ma uno spaccato di vita comune, legata ai luoghi e al paesaggio in cui è ubicato il Bagno Elena.

Attraverso lo scritto delle cartoline − mezzo per salutare amici e parenti, ma anche per esprimere esigenze e necessità quotidiane – è possibile percepire vite a cavallo dei due conflitti mondiali, nell’atto di godere di un momento di sosta in una città considerata luogo di riposo dagli affanni.

La mostra fotografica, grazie alla sensibilità dimostrata dall’Amministrazione, si terrà nei giorni dal 6 al 13 giugno, presso il Castel dell’Ovo, negli spazi espositivi della Sala delle Terrazze.

locandina Bagno elelna

Il filo conduttore della rassegna è l’anima più intima della nostra città e del Paese.

Il proposito, con cui s’intende mettere a disposizione della collettività tale Patrimonio, è quello di creare nei giovani la consapevolezza di ciò che è stato − costituendo così un tassello importante nell’individualità di ogni napoletano −, e di risvegliare nelle menti di chi ha vissuto quelle realtà, sentimenti di nostalgica gioia e fiera appartenenza.

Anche il turismo è un settore fortemente presente tra i destinatari del progetto: tornare a “viaggiare in modo lento e antico” è la formula da promuovere all’estero, nonché l’unica in grado di concedere un’autentica esperienza di “vita napoletana”, con i suoi suoni, i profumi, l’arte e l’unicità di una storia antica, sebbene proiettata verso il domani.

L’inaugurazione dell’evento, che avrà luogo venerdì 6 giugno alle 11:00, a seguito di una richiesta effettuata nei confronti di Poste Italiane, sarà accompagnata da annullo filatelico speciale dedicato all’appuntamento e da una cartolina rappresentativa dell’esposizione.

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