Dalle Olimpiadi dei Saperi un nuovo salotto inclusivo per voci.. positive e propositive!

Al via l’acropoli dei giovani nel salotto culturale, inclusivo e civile, di Partenope… e Sebeto: nella mattina del 7 luglio la struggente bellezza del suono ha pervaso di sé le sensibilità di tutti i partecipanti e la sacralità della Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, sia la bellezza del suono del canto lirico delle giovani allieve del liceo musicale Margherita di Savoia sia quella del suono del pianoforte e dell’orchestra di fiati sia quella della voce di Alda Merini riproposta nel romanzo ‘Perché ti ho perduto’ di Vincenza Alfano.
 
L’evento ha inaugurato una naturale flessione evolutiva delle Olimpiadi dei Saperi Positivi portando in primo piano la dimensione della interazione tra i Saperi e la straordinaria forza espressiva di linguaggi che si ricercano come completamento l’uno dell’altro. Chi scrive ha pensato l’evento nella consapevolezza della valenza accattivante delle sonorità: l’ampia letteratura in tal senso ha sottolineato come il linguaggio verbale dell’uomo, quello basato sulla parola, sia un tratto sì specifico ma al pari di altri linguaggi estetico-comunicativi ed espressivi che ci supportano per unirci in contesti sociali al fine di promuovere e soprattutto vivere cultura. Il riferimento è proprio alla musica, basata sul suono, e quindi sul suono, altro tratto specifico che, come la parola, ci consente di agire insieme agli altri, con finalità sociali interpersonali e culturali. Musica e lingua si fondano imprescindibilmente sull’elemento acustico sonoro: senza il suono i processi di socializzazione, di formazione culturale e di relazione diventano più complessi sia sul piano linguistico sia su quello non verbale. Il suono, pertanto, costituisce un forte mediatore propedeutico alla stessa connotazione sociale della lingua e della musica che potenzialmente mettono ciascuno in condizione di appropriarsi della identità culturale. La cultura va vissuta nel suo essere un insieme di rapporti tra uomo e natura, uomo e uomo, da attivare nelle relazioni sociali. 
Questa impostazione della connotazione culturale è compatibile sia con la dimensione del linguaggio sia con la dimensione della musica. La musica e il linguaggio sono peculiarità universali della società umana assumono forma vocale, fisica e scritta, sono sistemici nel loro essere portatori di un fraseggio espressivo e si basano su regole che rendono possibile la creazione di un numero infinito di espressioni.
‘Direi che la musica è il mezzo più facile per esprimere, ma poiché le parole sono il mio talento, devo cercare di esprimere (goffamente?) a parole ciò che la musica pura avrebbe fatto meglio’: il concetto espresso dal premio Nobel per la letteratura del 1949 va William Faulkner, scrittore e drammaturgo statunitense, ci fa riscoprire la bellezza della musicalità del suono poetico, vocale, strumentale. E Alda Merini ha fatto della poesia la sua chiave per la trascendenza rispetto a quelle sofferenze e a quella vita cruda nel corso della quale ha cercato il suo personalissimo modo per continuare a esprimersi per il superamento di ogni forma di discriminazione. Il messaggio forte dell’evento, veicolato dal titolo volutamente allusivo a più livelli di approccio ‘Parthenope ebbra di miti e Saperi: elogio della poesia che muove la vita’ è proprio quello della non discriminazione che si fonda sul pilastro dell’inclusione. La stessa orchestra di fiati, nella quale i docenti si sono esibiti insieme a studenti e studentesse di tutte le annualità del liceo, è un esempio di trasversalità e di interazione sostenuto dalla virtuosa cooperazione tra ragazzi e ragazze. E la stessa trasversalità e interazione si legge nei versi di Alda… ‘Pensiamo a Sono nata il 21 a primavera’ : la dimensione del mito con il riferimento a Proserpina accosta Alda alla divinità regina degli Inferi; la stessa Alda compie un’investitura di sé attraverso un espediente letterario proprio tanto della narrazione quanto della poesia. E un altro parallelismo ci sostiene in questa lettura comparata: come Persefone/Proserpina ritorna sulla terra dalla madre Demetra ad ogni primavera portando alla rinascita della natura così Alda muore ogni volta che entra in manicomio per poi rinascere quando ne esce ma restando sempre poetessa attiva e lungimirante nella folle genialità dei suoi versi così intrisi di aspirazione alla spiritualità come il pianto della sera di Proserpina così vicino alla preghiera. Ci piace ricordare, per concludere, la versione cantata da Milva della poesia citata… Il salotto di Parthenope, sostenuto dalla energia interattiva dei giovani, da settembre prevederà, sulla base di una rassegna mensile, un premio destinato a ragazzi e ragazze, ma anche a scrittori, non solo campani, e un Festival che evochi ogni altro linguaggio specifico finalizzato alla socialità! E ricollegandoci al significato civile, e politico nel senso etimologico del termine, della partecipazione della collettività alla rappresentazione delle tragedie greche nella virtuosa Atene del V sec a. C, ci vien da pensare che il senso di responsabilità pienamente tangibile in tutti i presenti al primo salotto di Parthenope possa accompagnarsi a quell’appassionato impegno civile prodromico all ‘evoluzione costante nel tempo di una civiltà che vive arricchita delle sue dimensioni precedenti: ad Atene partecipare alle rappresentazioni aveva lo stesso valore della partecipazione a una assemblea politica. Il salotto di Parthenope intende promuovere ulteriormente proprio quel senso, di greca memoria, di impegno civile in quanti si lasceranno coinvolgere reinterpretado i flussi sonori della lingua e della musica che da Atene giungevano alla Parthenope di ogni età!
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on email
Share on telegram

La nostra rivista
La nostra
rivista
L’Espresso Napoletano diffonde quella Napoli ricca di storia, cultura, misteri, gioia e tradizione che rendono la città speciale e unico al mondo!

SCELTI PER TE