Anche quest’anno si terrà a Sorrento il Premio Internazionale Torquato Tasso con ospiti di grande livello e prestigio.
-COMUNICATO STAMPA-
È il 18 novembre prossimo a Sorrento che verrà consegnato il Premio Internazionale Torquato Tasso, quest’anno assegnato a Marco Bellocchio, uno dei decani del nostro cinema, figura di spicco internazionale reduce dal recente successo di pubblico e critica di Rapito, duro atto d’accuso contro l’intolleranza del potere religioso ambientato nella Roma di metà ‘800 e ruotante intorno al caso di Edgardo Mortara: a consegnare il premio sarà l’illustre premiato dell’anno scorso, Toni Servillo, peraltro interprete per Bellocchio di Bella Addormentata (2012), il quale, per l’occasione, interpreterà brani da Tasso e dal volume L’utilità dell’inutile, celebre elogio della conoscenza gratuita e disinteressata scritto da Nuccio Ordine, un grande amico dell’Istituto Tasso e co-promotore del Premio, recentemente e prematuramente scomparso, per anni docente di letteratura italiana all’Università della “sua” Calabria ed esperto mondiale di letteratura rinascimentale.
“Maestro indiscusso e pluripremiato del nostro cinema e di grande respiro internazionale”, come si legge nelle dichiarazioni del Presidente dell’Istituto, Luciano Russo – artista complesso e proteiforme, regista e sceneggiatore cinematografico, pittore e principale animatore del progetto Bobbio Cinema, Bellocchio attraversa la settima arte da sessant’anni: dall’exploit giovanile da enfant terrible de I Pugni in tasca (1965), vero e proprio culto della generazione cinefila post-neorealista, al cinema politico in presa diretta sul ’68 (La Cina è vicina, Discutiamo, discutiamo), dai poco astratti furori scagliati contro le aporie delle Istituzioni (Nel nome del padre, Marcia trionfale, L’ora di religione), ai ripieghi intimistici e al cinema di matrice psicanalitica, individuale e collettiva (Salto nel vuoto, Gli occhi, la bocca, La condanna, Il sogno della farfalla, ma anche il recente – straordinario – Marx può aspettare), giungendo all’esplorazione coraggiosamente poetica dei traumi della Nazione (il ‘caso Moro’ di Buongiorno, notte e il recentissimo serial Esterno, notte), l’opera del Maestro di Bobbio ha anche saputo attraversare gli umori controversi dell’epoca controriformistica in cui il Tasso visse, con lavori enigmatici e visionari come La Visione del Sabba (1988) e Sangue del mio sangue (2015).
A moderare l’incontro sarà invece un’altra prestigiosa figura, Italo Moscati, giornalista, scrittore, regista e critico teatrale, cinematografico e televisivo, amico di vecchia data del regista piacentino, che segue fin dal fulminante esordio pre-sessantottino de I pugni in tasca (1965): Moscati peraltro è stato testimone attento e partecipe di quegli anni caldi (memorabile un suo volume su Pasolini, il suo Teorema e la contestata Mostra del Cinema di Venezia del 1968), ha documentato con i suoi saggi l’attività di alcuni dei nostri maggiori cineasti e attori (De Sica, Fellini, Pasolini, De Filippo, Scola, Hitchcock, Sorrentino, Garbo, Magnani, Sordi), oltre ad aver lavorato per tanti anni in RAI come regista e sceneggiatore di programmi e servizi culturali fin dalla metà degli anni ’60 ed essere stato il co-sceneggiatore fidato di molti lavori per il cinema di Liliana Cavani (I cannibali, Il portiere di notte, Milarepa, Al di là del bene e del male, Dove siete? Io sono qui), nonché dell’ultimo, curioso Squitieri in salsa sci-fi (L’altro Adamo, 2014).
Un grande intellettuale di cui si è perduto lo stampo, che impreziosisce ulteriormente il già ricco parterre di ospiti del Premio coordinato da Luciano Russo, infaticabile presidente dell’Istituto di Cultura “Torquato Tasso” di Sorrento.