Parco del Taburno: una sorpresa nel cuore della Campania

Parco del Taburno, una sorpresa per gli occhi nel cuore della Campania. Non troppo conosciuta ma ricchissima di una grande varietà di flora e fauna selvaggia, quest’affascinante area verde d’Italia si candida come “Unesco Global Geopark”. Una risorsa inesauribile di cose da vedere e da fare, soprattutto per chi ama lo sport.

Il Parco del Taburno candidato a Unesco Global Geopark

Istituito nel 2002, il Parco del Taburno si trova nel cuore della Campania, nella provincia di Benevento. Si estende su una superficie di quasi 13mila ettari e comprende 14 comuni, tra cui Montesarchio, Sant’Agata De’ Goti e Solopaca. Ognuno di questi comuni ha caratteristiche diverse, ma tutti sono luoghi ricchi di storia con tradizioni agricole, enogastronomiche e architettoniche da scoprire.

Ad esempio le deliziose golosità alla melannurca IGP, la regina delle mele, di Sant’Agata de’ Goti: tanti liquori, gelati ed il dolce tipico napoletano, il babà, nella versione beneventana alla melannurca. Per non parlare del famoso torrone di Torrecuso.

Tutta questa zona è il cuore pulsante del Sannio, una regione storico-geografica dell’Italia meridionale, anticamente abitata dal popolo dei Sanniti tra il VII-VI secolo a.C. e i primi secoli del I millennio d.C., di cui fanno parte anche il Molise e la fascia meridionale dell’Abruzzo.

Il percorso

Il percorso che suggeriamo per raggiungere il Parco parte dalla città di Montesarchio, distante circa 20 km da Benevento e 60 da Napoli. Ci si può arrivare comodamente in auto. Da Napoli la strada più veloce e comoda è l’autostrada A1 direzione Roma, uscita Pomigliano d’Arco.  Proseguite seguendo le indicazioni per San Felice a Cancello e poi Montesarchio.

Montesarchio

Montesarchio è un comune di circa 13mila abitanti, il più popoloso della provincia di Benevento. Prima di salire al Parco del Taburno, se avete tempo, vi consigliamo di visitare la Torre ed il Castello di epoca longobarda, entrambi nel centro città, dove c’è anche il Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino. Merita una visita anche l’Abbazia di San Nicola (Santo Patrono della città), un’antica costruzione normanno sveva con una bellissima facciata in stile romanico.

Cirignano

Tra le tante strade che portano al Parco del Taburno vi suggeriamo quella che sale da Cirignano, una frazione di Montesarchio. In pochi metri vi ritroverete catapultati dentro distese di faggete a perdita d’occhio e da qui partono diversi sentieri.

Ci troviamo nell’entroterra della Campania, in particolare nell’area Nord Est, in prossimità del parco regionale del Matese. Un luogo speciale per diversi motivi. Fra questi c’è sicuramente che quello del Taburno Camposauro è un massiccio isolato dal resto degli Appennini. E’ chiuso infatti da tre valli, la Caudina, la Telesina e la Vitulanese. Alle sue pendicisi possono ammirare vigneti, uliveti e frutteti  a perdita d’occhio che giocano con l’olfatto e la vista dei visitatori. In questo piccolo grande angolo di verde si incrociano storia, cultura e natura, con tantissime varietà di flora e fauna.

Cosa sono i Global Geopark Unesco

In Italia i geoparchi Unesco sono solo nove. L’obiettivo della rete “Global Geopark” è quello di proteggere le geo diversità, la flora, la fauna, e unire invece le differenze peculiari di un territorio, una comunità, con le caratteristiche dello sviluppo sostenibile.

L’ambìto riconoscimento dell’Unesco, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, si rinnova ogni quattro anni ed è conquistato solo dai parchi che hanno determinate caratteristiche geomorfologiche e geositi di interesse internazionale. Insomma, guadagnarlo è molto complicato e mantenerlo ancor di più. Il Parco del Taburno sarebbe il primo parco regionale italiano a riceverlo.

Le “perle” del Parco

Il presidente dell’Ente Parco del Taburno, Costantino Caturano spiega come si sta lavorando per raggiungere questo importante obiettivo: «Abbiamo stipulato una convenzione con l’Università del Sannio per preparare la documentazione da allegare al dossier della candidatura».

«Abbiamo individuato ben 32 geositi. Qui ci sono luoghi di incredibile storia e bellezza come le grotte con antichissime pitture rupestri di San Simeone e San Mauro nei comuni di Bucciano e Moiano, le splendide sorgenti del Fizzo, la celebre Pietra di Tocco, un gigantesco masso di pietra calcarea utilizzato come punto di avvistamento,  dalla cui sommità è possibile intravedere resti di muraglie di epoca angioina».

«In questo progetto sono 14 i Comuni che fanno parte del Parco e che si sono impegnati nella valorizzazione delle aree. Per il territorio questo potrebbe essere un grande trampolino per rilanciare strutture ricettive, l’artigianato di pregio come le nostre ceramiche, il settore agricolo e quello del turismo».

Riserva di caccia dei Borbone

Il parco del Taburno era il territorio della riserva di caccia dei Borbone, qui è stata combattuta la famosa battaglia delle Forche Caudine dove i sanniti sconfissero i romani facendo retrocedere i loro eserciti. Le sorgenti del Fizzo che partono proprio da qui portano l’acqua attraverso l’Acquedotto Carolino, quello che gli abitanti chiamano i cosiddetti “Ponti della Valle”, fino alla Reggia di Caserta.

La Caserma che “sorride”

Fra le testimonianze borboniche è da segnalare la “Casermetta” nella Foresta Reale, una costruzione in pietra dove, complice la conformazione delle pietre, è possibile scorgere un volto sorridente con bocca, naso ed occhi. Una costruzione che all’epoca dei Borboni veniva utilizzata come caserma per i sottufficiali dell’esercito che erano a guardia della Regia Riserva e degli stalloni che stazionavano nella vicina Piana Melaino. In seguito, nel periodo del brigantaggio, è stata denominata “Casina dei briganti” perché grazie alla sua posizione era un punto di avvistamento ottimo e difficilmente raggiungibile.

Il maestoso acquedotto di Vanvitelli

L’Acquedotto è una maestosa costruzione del ‘700 tra le più importanti volute dai Borbone e realizzata dal celebre architetto Luigi Vanvitelli. Diverse dominazioni hanno lasciato qui le loro tracce: Bizantini, Longobardi, Normanni, Angioini.

Il prezioso vaso

Da non perdere la visita alla Torre della città di Montesarchio che custodisce il “Cratere di Assteas”, un vaso risalente al IV secolo a.C. ritrovato a Sant’Agata de’ Goti, comune ai piedi del Taburno, nei primi anni ’70 del Novecento.

Lo sguardo spazia fino al Vesuvio

Il massiccio del Taburno Camposauro offre scorci di grande bellezza. La natura qui è incontaminata. Le due vette del Taburno (1394m) e di Camposauro (1388m) offrono panorami unici sulla Valle Caudina, la Valle del Calore, la Valle Telesina, il Matese, e nelle giornate più terse è possibile vedere anche il Vesuvio.

Le attività

Trekking e ciaspolate

Per chi è amante del trekking in montagna, della natura, della fauna libera e selvaggia, o non vede l’ora di trascorrere qualche ora immerso in percorsi naturalistici per bici on the road, il parco del Taburno è una meta che non si può proprio perdere.

Per quanto riguarda il trekking su internet sono facilmente reperibili  associazioni che organizzano gite con guide come “Taburno Trekking Montesarchio” , che la domenica riunisce amanti delle passeggiate in montagna, proponendo percorsi sempre diversi, o “Taburno escursioni”, o anche il sito del Club Alpino italiano sezione Benevento.

Tra i sentieri di trekking che vi segnaliamo c’è quello che dall’ex hotel del Taburno sale fino a Piana Melaino, una distesa verde il cui silenzio è rotto solo dai campanacci delle mucche che vi pascolano, o quello che da Campo Cepino arriva alla Croce in vetta al Taburno.

La passeggiata al Colle dei Paperi

Una splendida passeggiata è anche quella che dalla vetta porta verso Colle dei Paperi o ancora il sentiero che va verso le cosiddette “Quattu vie”, un incrocio di quattro strade diverse dove resterete a bocca aperta per i maestosi faggi che sorgono su distese a perdita d’occhio di Alium Orsinum (aglio selvatico” commestibile e ottimo per insalate e frittate): in primavera la sua fioritura è un immenso manto bianco.

Mountain bike e Enduro

Per gli amanti delle bici da cross sono 13 i percorsi ufficiali segnalati, dove è possibile divertirsi tra saliscendi immersi totalmente nella natura. Tra i siti dedicati c’è questo con diversi percorsi per bici da cross catalogati per lunghezza, difficoltà con i colori blu (facile), rosso (medio) e nero (difficile) con delle mappe scaricabili o anche sulla pagina facebook dell’associazione “Taburno Bike Brothers”. Qui si possono trovare tante informazioni, e tutte le gite organizzate anche con bici da poter noleggiare.

Dove fare picnic con i bambini

Luogo ideale anche per famiglie con bambini, il Parco ha molte aree attrezzate con panchine in legno e postazioni per barbecue in pietra autoctona. Perfette organizzare un picnic e trascorrere una giornata diversa dentro un grande polmone verde incontaminato.

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