Perché è importante vaccinarsi per vincere la lotta contro il Covid

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Gennaro D'Amato

Come mai ci sono persone e medici che non vogliono vaccinarsi?

È trascorso un anno dall’inizio del lockdown per l’esplosione della pandemia Covid-19 nel marzo del 2020, in primis in Italia nel mondo occidentale dopo la Cina. Un virus particolarmente aggressivo che ha ucciso oltre 100.000 nostri concittadini e milioni di persone nel mondo. In questo lunghissimo anno ha cambiato molte cose nel nostro mondo ed ognuno di noi ha riveduto molte cose della propria vita: i rapporti con gli altri, le priorità, le amicizie, i sentimenti e di fatto ci ha costretti all’immobilità. Ma ci ha anche fatto scoprire una scienza che è progredita moltissimo, tanto da essere riuscita a preparare, in meno di un anno (contro i consueti cinque-sei anni) oltre cinque vaccini in grado di proteggere la popolazione mondiale dall’incredibile aggressività del virus SARS-Cov-2. Diventando l’unico mezzo per sconfiggere questa pandemia così come stiamo vedendo con le curve di contagio da Covid-19, in discesa là dove si stanno effettuando a tappeto le vaccinazioni come in Inghilterra, Israele e USA (dove vengono vaccinate due milioni di persone al giorno in centri di vaccinazione attivi 24 ore al giorno).

Medici ed infermieri che decidono di non vaccinarsi non possono operare nella Sanità. In più dico che un medico che non si vaccina o che addirittura invita i propri pazienti a non vaccinarsi ha sbagliato totalmente nel fare il medico. Avrebbe potuto fare altre professioni, ma non il medico, perchè le vaccinazioni sono alla base della medicina, avendo permesso di salvare milioni di persone da varie malattie e solo con la vaccinazione capillare sarà possibile vincere la guerra contro questo virus assassino. Chi rifiuta di vaccinarsi mette a repentaglio non solo la propria vita, ma anche quella dei propri conviventi. Vedo molte persone che rifiutano di vaccinarsi e questo è un grosso errore. È strano che abbiano paura del vaccino che salva le nostre vite e non hanno paura del virus che può colpire gravemente o anche uccidere chi non si vaccina!

In questo particolare momento storico e di fronte ad una pandemia di tale portata, con un virus che quando decide di colpire in modo serio può fare molto male, consigliamo a tutti di vaccinarsi.

In particolare, un medico NO-VAX non è assolutamente accettabile. Ogni medico prima di esercitare è tenuto a fare il giuramento di Ippocrate: dopo aver giurato di servire la medicina è assurdo che non abbia fiducia nella scienza. Chi ha giurato di servirla non può di certo schierarsi con i No-Vax, soprattutto se pubblicizza questo suo credo sui social network come Facebook o simili, venendo seguito da persone che hanno fiducia in lui.

Si fa il medico per preservare la vita, per essere d’aiuto alla gente e non per allarmare persone che, sentendo di sanitari che rifiutano il vaccino, vanno nel panico.

Dobbiamo purtroppo prendere atto che abbiamo a che fare con una corposa fetta di medici, infermieri, operatori sanitari che non si sa cosa abbiano studiato, semmai l’abbiano fatto, durante il corso universitario. In fondo lo sapevamo già, perché solo il 12% si vaccina contro l’influenza e negli ospedali vengono ricoverati anche loro, da adulti, tra i malati di morbillo oltre che di polmonite post-influenza.

Ignoranza non tollerabile, in chi non solo è pagato per curare gli altri, ma può trasmettere malattie a chi ha già la salute compromessa. Come un militare che non vuole maneggiare un’arma viene congedato, nessuno vieta questa massa di “no comment”, ma devono accomodarsi fuori dalla professione.

Vaccinarsi è un obbligo morale e un dovere sociale indiscutibile. Come giustamente scrive un collega medico: “Chi giura di preservare la salute e poi si dichiara contro un vaccino, oltre a impersonificare egoismo, amplifica la paura in chi, per limiti culturali specifici non comprende i meccanismi di azione di un vaccino o non capisce fino in fondo quanto sia DOVERE per ognuno di noi farlo”. 

Anche chi ha già contratto il virus e l’ha superato, sviluppando anticorpi, potrà e dovrà sottoporsi al vaccino, dopo 5-6 mesi dalla negativizzazione praticando una sola dose di qualunque vaccino. 

La ricerca è stata pubblicata su Science Immunology ed è la prova più forte in favore del fatto che i vaccini contro Sars-CoV-2 funzioneranno per lunghi periodi. 

Anche se molti studi hanno dimostrato che gli anticorpi contro il coronavirus diminuiscono dopo i primi mesi, è pur vero che i linfociti dei soggetti infettati (o vaccinati) presentano una “memoria immunologica” e, se stimolati (reinfezione) sono in grado di produrre anticorpi protettivi per almeno 6-8 mesi.

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