Un elenco di abusi, di cemento, di veleni, di territorio martoriato, di clan che fanno affari, da 24 anni sempre uguale. L’anno prossimo saranno le nozze d’argento tra la Campania e il suo scempio ambientale, e ce lo ricorda il rapporto Ecomafia 2018 di Legambiente. Un quarto di secolo con le istituzioni impotenti, quando non proprio complici, di un “ecocidio”. La Campania registra un reato ogni due ore, 12 al giorno, per un totale di 4.382 illeciti accertati. Da sola vale il 14,6% degli ecoreati nel Paese (17% in più dell’anno scorso).
Il bilancio parla di 4.471 persone denunciate e 19 arrestate, cui si aggiungono 1.342 sequestri. Un affare gestito in questi anni da 86 clan criminali. E se 12 mesi fa emergeva un lieve calo nei delitti ambientali, quest’anno viene cancellato ogni timido progresso. Su base provinciale il primato negativo va alla provincia di Napoli (1.351 infrazioni), seguita dalla provincia di Roma. Al quarto e quinto posto Salerno (974 infrazioni) e Avellino (856). E mentre la Regione si vede bocciare dalla Consulta la sua legge blocca-ruspe, è di marca campania il 18% degli abusi edilizi su scala nazionale. Impressionanti i dati sull’illegalità nell’intero ciclo del cemento: nel 2017 sono accertati 702 reati, 878 denunce, e 243 sequestri.
La provincia di Avellino è prima, con 248 infrazioni, una ogni due giorni. Seguono Napoli (239), Salerno (108) e Caserta (62). Quattro province campane su cinque, con l’eccezione di Benevento, sono tra le prime venti per numero d’illegalità. Non a caso, secondo l’Istat, in Campania ormai sei case su dieci sono fuorilegge. Stesso copione nel settore rifiuti, dove la Campania ha il più alto numero di reati accertati (1.357), il 18% sul totale nazionale (+39% dall’anno scorso), 1.416 persone denunciate, 14 arrestate e 538 sequestri. In materia di monnezza illegale, alla provincia di Napoli spetta il primo posto in Italia (362 infrazioni). Il triste primato si ripete anche sul fronte degli incendi: in Campania c’è il numero più alto, 1.138 (+50% rispetto all’estate del 2016), 50 denunce e 20 sequestri. Ma tranquilli: impegnandosi, si può fare pure peggio.