Port’Alba: la petizione e la speranza di rinascita dal degrado

Port'Alba
Port'Alba
Foto da 123.rf

Port’Alba non è solo un’antica porta della città o una via culturale. Motivi che, già da soli, basterebbero a far sì che fosse interessata da particolari cure. È un luogo caro a tutti quei napoletani che l’hanno abitata e che la abitano, agli studenti che in zona si rifornivano del materiale scolastico, ai lettori che hanno fatto affari sulle sue innumerevoli bancarelle. Per via dello stato di abbandono in cui imperversa da anni, è stata da poco lanciata una petizione, sul sito Change.org, per riportare Port’Alba ai fasti di un tempo.

La petizione per Port’Alba

Fautrice della petizione è Serena Mazzei, addetta al supporto alla didattica della Federica Web Learning (Federico II) e consulente sui Fondi Europei alla Regione Campania. Scrive nella motivazione della petizione:

Chiediamo alle Istituzioni che si ponga fine allo scempio dell’Arco di Port’Alba eliminando immediatamente il pericolo per l’incolumità pubblica. Vogliamo riportare Port’Alba al suo antico splendore ed alla sua grande vocazione di strada di arte e di cultura. Una nuova e rinnovata “Book Street” che accolga nel suo grembo tutte le arti e tutte le culture al passo con il XXI secolo con lo sguardo aperto al mondo ed alla innovazione. Un esempio di Rigenerazione Urbana.”

Sono infatti sette anni che Port’Alba purtroppo vive situazioni di disagio. L’arco d’ingresso alla via è costantemente coperto da una rete di contenimento per la caduta di calcinacci. Al momento, per la risoluzione del caso, troviamo solo una sentenza a carico della proprietaria del terrazzo con giardino pensile che poggia proprio sull’arco, che dovrebbe appunto avviare dei lavori per ripristinarne la sicurezza. La proprietaria non sembra tuttavia intenzionata ad avviare tali lavori, nonostante le infiltrazioni d’acqua che dal giardino danneggiano ogni giorno l’arco.

La situazione è costantemente lamentata dagli abitanti e dai lavoratori della via, che vedono ogni giorno Port’Alba spegnersi in una situazione rallentata da diatribe burocratiche.

Non solo una nuova libreria

Se da un lato questa situazione di disagio ancora imperversa, da un lato c’è chi quella via continua a viverla e a volerla rilanciare. Sono infatti ancora tante le attività librarie che, con scaffali e bancarelle, attirano ogni giorno decine di lettori. C’è ad esempio la Libreria Berisio, che da qualche anno ha accumunato alla vocazione libraria la comodità di un lounge bar, che prima della pandemia accendeva le proprie luci la sera per un aperitivo circondato dai libri.

Di recente novità è la prossima riapertura della storica libreria Guida, attiva dal 1920 e chiusa nel 2013, dovrebbe essere interessata da lavori di ristrutturazione dopo Pasqua. Rilevata dalla società Scaletta Rossa, nelle vestigia che hanno accolto Pasolini e Montale nascerà una nuova libreria con spazi inediti. Sarà infatti sede di un caffè letterario, di un piccolo museo dedicato al Principe della Risata Totò e si doterà di uno spazio dedicato a proiezioni cinematografiche e a futuri eventi musicali, una galleria d’arte e un’esposizione permanente dell’Archivio fotografico Carbone.

Con l’interesse acceso dalla petizione e da questi futuri progetti, possiamo augurarci che Port’Alba torni davvero ad essere quella via culturale che era un tempo. Ed anche di più.

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