Quando un ristorante fa storia: ‘Rosiello’

Rosiello vista
Rosiello vista

Quattro generazioni, un nome storico: Rosiello. Il ristorante di Posillipo della famiglia Varriale ostenta con orgoglio la bandiera della ‘tipicità’.
“La vera innovazione sta nell’insegnare ai nostri clienti a distinguere una pezzogna da un’orata, una spigola da un sarago – dice Salvatore Varriale, che con Carmela guida il locale assieme alla nuova generazione, Ennio e Cinzia.
“E per dichiarare guerra al gusto globalizzato la carta vincente è solo una: puntare su materie prime eccellenti”.
Infatti, fedele alla sua missione dal lontano 1933, Rosiello oggi porta in tavola soltanto prodotti del suo orto di Posillipo, primizie delicate come piselli, fave, melanzane, fragranti insalate di campo. E pesce freschissimo che arriva dal mare della Gaiola, di Nisida, Ischia e Procida, fornito da pescatori e subacquei di fiducia. Tre ettari di vigneto producono Falanghina, Piedirosso e la mitica Uva Rosa, i cui tralci adornavano tutti i pergolati di quel Posillipo “addiruso”, cioè odoroso, citato in una popolare canzone.
“Il nostro è un ristorante tra campagna e mare, e tali vogliamo essere per chi arriva da noi. Diversi e fedeli alla tradizione. Che tutti citano e quasi nessuno conosce davvero”.
Ai fornelli c’è Mauro Improta, chef mediatico spesso protagonista in tv, coadiuvato da Marco Del Vecchio e Eduardo Ambrosio. Favolose le crostate di Carmela Varriale. Di mandarini, di fichi, di uve piedirosso, magnifiche pastiere, rosolii e marmellate. Sapori di un angolo di Posillipo in cui il tempo s’è fermato.

Denominazione: Ristorante Rosiello
Chef: Mauro Improta
Indirizzo: Via Santo Strato, 10 – 80123 Napoli
Telefono: +39 081 7691288 / +39 081 5752341
Web: www.ristoranterosiello.it
Il ristorante è aperto dalle 12.30 alle 16 e dalle 19.30 alle 24. Resta chiuso il mercoledì.

La specialità: linguine ai polipetti veraci in bianco

Questa ricetta ha origini antichissime: risale al 1400, quando il pomodoro non era stato ancora scoperto. È un piatto tipico di Posillipo, i cui abitanti, oltre a essere esperti nella pesca dei polpi, hanno la prerogativa di cucinarli in un modo singolare senza utilizzare il pomodoro, a differenza dei cugini di Santa Lucia. Per questa differenza c’era una forte competizione culinaria tra i cittadini di questi antichi borghi di pescatori. Tutti conosciamo i polpi, ma il primo punto su cui soffermarci è la differenza tra il polipo “verace” e quello “sinisco”. Il verace ha due file di ventose sui tentacoli, è molto profumato, si veste di un colore marrone con preziose sfumature rosa e abita tra gli scogli. Il sinisco ha una sola fila di ventose, vive su fondali sabbiosi, il suo colore è marrone pallido senza sfumature, le sue carni sono poco pregiate e meno profumate del suo parente, che è il segreto della riuscita della nostra ricetta.

Ricetta per 4 persone

Ingredienti:
1 dl di olio extravergine di oliva
30 gr di capperi
50 gr di olive nere di Gaeta
320 gr di linguine
2 rametti di prezzemolo fresco
4 polipetti veraci (120-150 gr cadauno)

Procedimento:
In una padella bassa e larga soffriggere l’aglio nell’olio sino ad imbiondirlo. Eliminare l’aglio e adagiare i polipetti puliti a testa in giù e coprire. Cucinare per 15-20 minuti a fuoco medio sino a quando con l’aiuto di una forchetta infilzerete i polipetti e vedrete che risulteranno teneri. A questo punto aggiungete i capperi dissalati, le olive snocciolate e una parte del prezzemolo triturato. Cucinare la pasta in abbondante acqua salata per 5 minuti, scolare e mantecare nel sugo ottenuto per altri 3 minuti sino ad amalgamarli per ultimare la cottura.
Servire guarnendo con ciuffi di prezzemolo fresco.

Rosiello
Via Santo Strato, 10
Tel. 081.5752341

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