La Campania trionfa a Sanremo, con Rocco Hunt e Clementino, protagonisti sul palcoscenico del teatro Ariston e poi nelle radio e sui social. A Napoli e in tutta la regione cresce la consapevolezza di un’identità, il senso di appartenenza al proprio territorio, la coscienza critica e la voglia di rinascita, il desiderio di uno spazio vitale autentico, dove poter affermare la propria essenza più profonda.
La musica è uno dei linguaggi privilegiati che da sempre i napoletani, e più in generale i campani, hanno utilizzato per esprimere se stessi, sogni, desideri, sentimenti, e negli ultimi anni anche per denunciare abusi, soprusi, l’abbandono di una terra troppo a lungo violentata e la sua voglia di riscatto. I due rapper campani sono espressione di tutto questo, voce di un’intera regione, ed è questo il motivo del loro successo.
Con il suo brano “Wake up”, primo nella settimana sanremese per frequenza di passaggi nelle radio, Rocco Hunt ha fatto ballare il pubblico del teatro Ariston, suonando la sua personale “sveglia”. Un ragazzo come tanti, nato alla periferia di Salerno da famiglia umile, uno che ha conosciuto la fatica del lavoro già a sedici anni, e che nel talento musicale sta trovando il suo riscatto.
Ma la musica per lui non è strumento per raggiungere il successo, bensì opportunità di denuncia. Lo è stata nel 2014, quando vinceva tra le Nuove Proposte a Sanremo con “Nu juorno buono” e cantava le brutture della Terra dei Fuochi, e lo è oggi, nel portare sotto i riflettori il problema disoccupazione al Sud – il suo Sud – e le incertezze della vita dei giovani, la precarietà di queste vite. Problemi e difficoltà che lui stesso ha vissuto, e ai quali non bisogna arrendersi, ecco perché canta “Wake up guagliù”, un brano di denuncia ma anche di grande amore per la sua terra: “[…] non dimentico mai le radici, perché in questa terra c’è scritto chi siamo”.
Anche il brano presentato da Clementino, “Quando sono lontano”, trasuda amore per la terra campana nella quale il rapper avellinese è nato e cresciuto. Nei suoi versi che raccontano la sofferenza di chi è costretto ad abbandonare il proprio territorio, ci sono la luce e i colori di Napoli, che è un po’ la sua città, perché il cantante è nativo di Avellino ma è cresciuto nell’entroterra napoletano.
La lingua di Napoli e l’aria di Napoli, nel bene e nel male, su un palcoscenico a cui guarda tutta l’Italia. E ascoltando questa musica dal sapore partenopeo l’Italia, da casa o dalla platea del teatro, applaude, si lascia coinvolgere, canta e balla. E’ un grande successo. E anche questo è segno evidente di una rinascita.