Dopo il recente crollo dell’antico Molo, di cui abbiamo parlato qui, viene naturale pensare ad altre realtà a Napoli che versano nelle stesse condizioni, e che potrebbero conoscere il medesimo destino. Le condizioni del Belvedere di San Martino non sono sconosciute. Ma hanno ricevuto rinnovata attenzione (da parte di più personalità ed enti in gioco) dopo il mal tempo degli ultimi mesi che ne ha compromesso lo stato.
Le condizioni
Oggi il muro perimetrale di Castel Sant’Elmo presenta puntellamenti e strutture di supporto per via di smottamenti e cedimenti verificatisi nel 2015. Il problema è che queste strutture sarebbero dovute rimanere giusto il tempo di verificare le cause del problema e procedere ad un piano risolutivo. Ma dopo 6 anni ciò non è avvenuto. Ne ha parlato al Corriere del Mezzogiorno Gaetano Sammartino, presidente della sezione campana della Società italiana dei Geologi Ambientali (Sigea). Secondo Sammartino, se si continueranno a lasciar operare indisturbati gli agenti atmosferici senza risolvere la causa del problema, il muro perimetrale prima o poi cederà. La storia richiama proprio quella dell’antico Molo, oggi crollato, che un anno prima era stato puntellato con dei tubi di ferro in attesa di lavori di risanamento.
Occhi puntati
A denunciare lo stato di San Martino è anche Antonio Pariante, presidente del comitato Santa Maria di Portosalvo, che condivide il parere di Sammartino. Anche Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, ha segnalato le problematiche presenti sul luogo. Oltre al muro ancora puntellato e pericolante, c’è un’imponente gru che nei giorni di vento oscilla paurosamente e gira su sé stessa e che preoccupa anche i residenti. E anche un transennamento provvisorio sul marciapiede adiacente alla balaustra che dà sul panorama, eretto proprio per dissesti manifestati dalla balaustra stessa. La situazione, al momento, resta in una fase di stallo, nonostante anche le continue segnalazioni dei residenti, i comitati e le associazioni interessate alla vicenda. Anche Marta Ragozino, presidente del Polo Museale della Campania che ha i suoi uffici proprio a Castel Sant’Elmo, vede questa situazione ogni giorno ma non ha competenze sul piazzale.
L’importanza della prevenzione
Non si contano i numerosi tesori custoditi presso la Certosa di San Martino adiacente al belvedere. Inaugurata nel 1368 per volere di Carlo d’Angiò duca di Calabria, si è espansa negli anni. Oggi vanta numerose cappelle finemente decorate e affrescate, due chiostri, giardini pensili, sotterranei gotici e il Museo nazionale di San Martino (con le sue sale dedicate ad imbarcazioni navali, le carrozze reali, una sezione presepiale, manufatti del Regno di Napoli, dipinti).
Questa lista, che potrebbe essere ancor più ricca e numerosa, vale come esposto di tutta la realtà storica e artistica che va preservata prima che sia troppo tardi. Il sito potrebbe godere di un’affluenza turistica considerevole, anche solo per l’incredibile vista che il belvedere regala su Napoli. Non fosse per la gru che ne compre in parte il panorama. Possiamo solo sperare, vista l’incredibile attenzione che si è data a San Martino negli ultimi tempi, che qualcosa finalmente possa muoversi nella giusta direzione. Per non avere altri disastri già annunciati.