#STOPBIOCIDIO a colpi di musica: gli artisti campani sul palco per difendere la propria terra

chitarra con fiamme
chitarra con fiamme

Sarà un luglio molto caldo, come lo fu l’autunno scorso, sul territorio della Campania dove avranno luogo una serie di concerti gratuiti per tenere accesi i riflettori sulla “terra dei fuochi”.

Dall’11 al 25 Luglio, con la possibilità di aggiungere nuovi appuntamenti, molti artisti campani infiammeranno a colpi di musica le notti ancora troppo spesso annerite dal fumo dei roghi.

Un’iniziativa organizzata dalla rete di comitati StopBiocidio, da tempo in lotta contro lo scempio ambientale perpetrato ai danni dei cittadini.

E’ bastato lanciare un appello, e le risposte degli artisti non si sono fatte attendere.

Al grido di rabbia e dolore dei comitati ambientalisti hanno subito risposto: Enzo Gragnaniello (il 12 Luglio a Chiaiano); Marco Zurzolo, Coleman, Capone & BungtBangt (14 Luglio a Napoli P.zza Mercato); Rocco Hunt (16 Luglio a Caivano); Daniele Sepe (22 Luglio a Giugliano). E tanti altri.

Terra dei fuochi

“Non possiamo garantire ai nostri figli un mare pulito, un’aria respirabile, una terra fertile – dichiara l’artista Marcello Coleman – ma possiamo dimostrare loro che il cambiamento è possibile se restiamo uniti”.

Dunque molto di più che una kermesse musicale, ma una vera e propria mobilitazione.

“Con questi eventi – spiegano gli organizzatori – intendiamo riportare sui territori la narrazione sul biocidio”.

“Sarà un modo – aggiungono – per gridare ancora più forte la voglia di risanare la nostra terra. Sarà un nuovo modo di dire che la terra dei fuochi brucia ancora”.

Infatti dal 16 novembre scorso, data ormai passata alla storia, quando circa 100mila cittadini scesero in piazza per dire “stop” al biocidio, poco è cambiato secondo la rete di comitati.

manifestazione biocidio

Molti discorsi, varie le visite di Stato, ma finora i risultati sono: un “decreto lacunoso”, l’attesa delle bonifiche dei terreni inquinati, il fumo nero dei roghi, la scarsa tutela sanitaria dei cittadini.

Un punto della situazione lo avevano già fatto i comitati a metà maggio quando organizzarono il secondo DDAY, il giorno della denuncia.

In quella occasione i cittadini, in giro per il territorio, ritornarono nelle zone delle discariche a cielo aperto constatando, in molti casi, ancora la loro presenza. O addirittura scoprendone di nuove.

E’ invece storia recentissima lo studio epidemiologico “Sentieri” condotto dall’Istituto Superiore Sanità che conferma l’eccesso di mortalità nelle “terra dei fuochi” rispetto ad altre zone della Campania (il 10% in più), così come la nota ufficiale diramata il giorno seguente in cui viene chiarito che non è accertabile il nesso di casualità tra l’aumento delle morti e gli agenti inquinanti.

Negli stessi giorni, gli attivisti sono tornati a chiedere le dimissioni dei vertici della Asl Napoli 1 e di Caserta.

Nulla di nuovo sotto il sole (annerito dai roghi).

black_sun

A tenere alta l’attenzione ancora di più nelle ultime ore, è Padre Maurizio Patriciello che lo scorso lunedi nella sua parrocchia ha ospitato i giovani del Giffoni Film Festival, quest’anno particolarmente attento al tema “terra dei fuochi”.

“Stanotte – ha tuonato il prete – ci siamo dovuti chiudere in casa per il fetore dell’aria: di nuovo i roghi tossici”.

“Tante persone – ha continuato – mi hanno scritto per dirmi dei roghi sui loro territori. Chiedo al Presidente del Consiglio Renzi di ritornare in questi luoghi”.

Don Maurizio non si è fermato alle parole: ha messo nero su bianco.

Tempo un giorno, ha ricevuto una telefonata da Palazzo Chigi con la rassicurazione di un visita prossima ventura.

Nel frattempo che la cittadinanza campana attende il ritorno del “rottamatore”, può riflettere, discutere e preparare la prossima protesta a suon di musica, l’unica seria bonifica che può, almeno per il momento, toccare o meglio sentire con mano.

 

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