Le Olimpiadi – imprenditori ed esperti del mercato potrebbero anche smentire – hanno il potere di rimodellare l’economia di un Paese. È veritiera la teoria secondo cui sarebbero un’arma a doppio taglio, guardiamo all’esempio greco del 2004, ma in un’ottica interregionale nostrana non fanno che dare nuovo slancio alla provincia italica.
Le Ofantiadi, manifestazione che abbraccia l’intera Valle del fiume Ofanto, che lambisce i territori di Campania, Basilicata e Puglia, sono un moto rivoluzionario e spontaneo di ricreare nella provincia un proprio fulcro, basato sulla consapevolezza di un comune passato storico. La prima edizione dei Giochi si tenne nel 2011. Quest’anno c’è stata la volontà della cittadinanza di ripetersi, fare meglio e soprattutto restare fedeli al proprio territorio natio. Sentimenti di profonda appartenenza si evincono dal Presidente Onorario del Comitato Organizzatore, l’avvocato Lorenzo Mazzeo.
Lei, avvocato, da sempre impegnato nel sociale, Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, nominato con Decreto del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel Dicembre 2010 e insignito per meriti professionali dell’onoreficenza “Giustino Fortunato” nel dicembre 2011 a Napoli, come diventa Presidente Onorario?
Alla sua introduzione manca un tassello, sono originario di Pescopagano, paese che ha indetto le Ofantiadi. Lì ho frequentato l’asilo e la scuola elementare, poi ci trasferimmo a Napoli. Pescopagano è il mio paese d’origine. Nel 2011 ebbi la visita di un giovane del paese che mi parlò di un progetto. L’idea di una prima edizione dei giochi mi piacque molto e così offrii un mio primo contributo, il primo premio intitolato alla memoria dei miei genitori, Pasquale Mazzeo e Antonietta Bozzone. Nel 2012 sfortunatamente l’edizione non si tenne, ma quest’anno abbiamo voluto rimediare. Nell’aria si avverte un forte entusiasmo, uno spirito di partecipazione e di aggregazione.
“Le Ofantiadi come i Giochi Olimpici”, verrebbe da dire. Come si sviluppa un progetto di tale portata: una manifestazione interregionale che vede la partecipazione di 18 comuni?
Nel 2011 vi fu la nostra prima esperienza. Fu necessaria una forte spinta da parte degli organizzatori. Oggi v’è spontaneità. La partecipazione si è moltiplicata. Molti comuni della Valle hanno dato la propria adesione ai Giochi, tuttavia non potendo depauperare in significati e finalità la manifestazione, che nasce per la Valle, abbiamo prediletto i comuni dei territori che il fiume Ofanto incontra lungo il proprio corso. A Pescopagano vi saranno, oltre alle competizioni, in cui essenzialmente vincerà il divertimento e il sano agonismo, le due cerimonie, di apertura e chiusura, dei giochi. Le Ofantiadi si attestano come manifestazione itinerante e interregionale, alla quale volontari e pubblico in gran numero sono chiamati a partecipare.
E relativamente alla Giornata di Apertura?
Il 4 agosto dello scorso anno, presso lo Stadio Comunale di Pescopagano alle ore 18, si è tenuta la cerimonia di apertura dei giochi, con la sfilata in costumi d’epoca delle delegazioni dei differenti comuni. In quell’occasione abbiamo organizzato una conferenza stampa di presentazione delle Ofantiadi 2013, svoltasi il 4 luglio a Melfi nell’incantevole cornice di Palazzo Donadoni, in cui la fiaccola olimpica – saggio di bravura del maestro orafo Luciano Capossela – accompagnata da prestanti portatori, ha attraversato i comuni della Valle a partire dal comune che vinse la prima edizione, Calitri. Ultimo tedoforo, con mio grande piacere, è stato l’olimpionico Roberto Cammarelle, pugile della categoria supermassimi, Oro a Pechino, Argento a Londra.
Anche quest’anno contiamo di stupire quanti con affetto ci seguono da tempo, così come coloro che siano venuti in contatto con l’evento solo di recente, attraverso un’organizzazione come sempre originale ed emozionante, ma di cui non sveliamo ancora i particolari…
Parliamo un po’ del coinvolgimento del pubblico.
Innanzitutto i numeri: il richiamo di spettatori sarà impressionante. Si pensa alle trentamila presenze. Poi lo spot promozionale della manifestazione ed essenzialmente il logo, che è stato scelto tra le idee pubblicate sul social network Facebook. Sono raffigurati quattro cerchi, che nell’insieme rappresentano le quattro province coinvolte, Potenza, Foggia, Salerno e Avellino.
E per le discipline?
Ognuno cercherà di rappresentare il meglio di cui dispone nel proprio ambiente. Ogni paese rappresenterà qualcosa di nuovo, qualcosa di bello. Ecco perché avremo gare e tornei di “braccio di ferro”, “giochi del passato”, e qualcosa di originale, appositamente congeniato per i primi cittadini di ciascun paese, “la sfida dei sindaci”.
Giochi organizzati da giovani per giovani.
Le aree interne del nostro Paese devono essere valorizzate. Noi qui dobbiamo allargare i popoli, non dividerli. Come? Semplice, dobbiamo investire sui giovani, che rappresentano il futuro, la continuità, e allo stesso modo dobbiamo creare delle occasioni. Che questa manifestazione possa essere solo un viatico affinché il giovane possa creare sul territorio.