Tra il 2020 e il 2021: la video-sintesi del Museo e Real Bosco di Capodimonte e gli eventi futuri

In questo 2020 di privazioni appena trascorso, dobbiamo ringraziare il mondo dell’arte, del digitale e dell’intrattenimento per averci tenuto compagnia e non solo. Per molte persone sono rappresentati dei veri e propri alleati capaci di tenerci su di morale.

Un anno difficile ma pieno

Con tutte le limitazioni, il Museo e il Real Bosco di Capodimonte hanno comunque goduto di un anno tutt’altro che povero di novità, che possono essere riviste tramite la video-sintesi postata sugli stessi profili social delle due istituzioni. Dalle inaugurazioni delle mostre su Gemito, Luca Giordano e Christian Lohr, la digitalizzazione di tutte le opere presenti nel Museo fino agli eventi estivi nel Real Bosco, come il Festival della Musica popolare del Sud Italia e gli spettacoli del Napoli Teatro Festival Italia che, anche se per poco, ci hanno dato una parvenza di normalità e hanno contribuito a rammentarci quanto certe cose ci fossero mancate.

Le promesse per il 2021

Con i primi tentativi, durante il primo lockdown, di poter offrire un’esperienza al Museo sicura e fruibile (con mascherine e prenotazioni per le visite, già sperimentati), si pensa di riadattarli per poter sfruttare appieno il 2021 con una serie di mostre e allestimenti, cui si è già iniziato a lavorare.

  • Per il ciclo “L’Opera si racconta” arriva, al primo piano del Museo, la mostra “L’Ottocento e la pittura di storia: Francesco Jacovacci”.
  • Per l’arte contemporanea ci sarà un’esposizione delle opere dell’artista Paolo La Motta che, grazie alla collaborazione tra il Museo e la Sanità e la generosità dell’associazione Premio GreenCare, sarà presente al Museo anche col ritratto di Maradona bambino.
  • Al secondo piano un nuovo allestimento del Presepe che riunirà tre diversi gruppi presepiali ad opera della famiglia Catello che, donati in diversi momenti, saranno così riuniti per la prima volta dopo un secolo.

Per il direttore del Museo, Sylvain Bellenger, per il 2021 si dovrà ripartire da due parole: scienza e cultura. “‘Scienza’ con la campagna vaccinale appena iniziata, che gradualmente allontanerà la crisi sanitaria, e ‘cultura’, amica insostituibile che ci ha alleviato le restrizioni del lockdown e indispensabile per continuare a essere comunità, ritrovando quelle radici unitarie comuni a tutti i popoli, privati nel 2020 di importanti forme di socialità.”

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