Un volto intagliato appare in un tronco a piazza Carità

Durante le mie sessioni di scultura in strada molte delle persone che mi incrociano mi vedono per la prima volta e provano un misto di timore e meraviglia. Immaginate di tornare a casa dopo otto ore di lavoro e vedete una persona seduta a terra che martella un pezzo di legno, solo vincendo la paura e avvicinandovi noterete che c’è un volto sul tronco.”

È ciò che si legge nella bio dell’autore, Andrea Gandini, sul suo sito ed è proprio ciò che è accaduto l’11 febbraio a Napoli, in una delle sue piazze più vive e frequentate. L’opera, nata a colpi di scalpello, è la particolare e la matrice di tutto il lavoro di Gandini: ridare dignità ad uno scarto.

L’Uomo di Strada

La particolare scultura in legno rappresenta i volto di un uomo. C’è chi ha tentato di dargli una personale interpretazione, vedendo similitudini con attori e personaggi famosi. Ma l’opera, denominata “L’Uomo di Strada”, nell’intento dell’autore è dedicata al passante comune, quello che solitamente affretta il passo per le strade per andare a lavoro.

Gandini, abruzzese classe 97, si siede in strada e lavora. Non chiede autorizzazioni per dar libero sfogo alla sua arte. “Non chiedo mai autorizzazioni – afferma sul suo sito web- per due motivi: il primo è che ci vorrebbe troppo tempo, il secondo motivo è che se chiedessi i permessi non avrei la stessa libertà espressiva che ho non facendolo.” Forte di queste motivazioni, ha adornato Roma (dove vive e lavora) di 54 sculture che aspettano solo di essere trovate.

Il teatro di sempre

L’artista Andrea Gandini – si legge in una nota dell’entourage riportata da Fanpage – in visita studio al Museo Archeologico Nazionale di Napoli si è lasciato tentare dalla città Partenopea e, perso nella dimensione urbana, non ha potuto trattenere la propria pulsione artistica. Un moderno flâneur senza meta che si è fermato in piazza della Carità, prossima ai Quartieri Spagnoli, tra i quartieri di Monte Calvario e San Giuseppe dove ha incontrato un nuovo e poroso tronco reciso, la degna materia per l’azione gandiniana. E così è nata una performance di strada, senza esitazione; con martello e sgorbia tra i passanti e la vita napoletana. Il teatro di sempre, la caciara e la curiosità. I privilegiati spettatori dell’arte di Andrea Gandini, come sempre, sono stati la donna e l’uomo di strada ed è a loro che viene dedicata la scultura napoletana.

Napoli per Gandini

Un volto che guarda oltre il limite dei vicoli e si lancia nelle larghe e più salubri strade dell’urbanistica borbonica, tanto pensiero nel volto e nella capigliatura. È la materializzazione della condizione dell’Uomo di Strada che combatte gli eventi, li domina e non li subisce. Un individuo urbano che al massimo palesa un po’ di stanchezza che con due chiacchiere e un incontro casuale può superare. Questa è Napoli per Gandini, porosa come questo albero reciso, ora divenuto scultura in cui legno e vita interferiscono continuamente dai marciapiedi di basalto, nelle piazze. Il legno era in attesa in uno spazio, la strada, vitale capace di ospitare nuove, in attesa di nuove impreviste installazioni. Mentre il definitivo ed il caratterizzato vengono rifiutati dalla città che evolve e si trasforma, Gandini ferma il tempo e regala a Napoli la sua poesia”.

 Se vi trovate per piazza Carità vi consigliamo caldamente di aguzzare lo sguardo e posarlo sul piccolo tronco che, oggi, può tornare a dar sfoggio di sé in una veste totalmente nuova.

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