Una nuova APP per ri-visitare Villa Pignatelli

Centro espositivo vivacissimo, sede alcune tra le più significative mostre di arte contemporanea, Villa Pignatelli, sita al numero 200 della Riviera di Chiaia, è un armonioso ed elegante modello dell’architettura neoclassica a Napoli. Fu donata nel 1955 allo Stato, dalla principessa Rosina Pignatelli, ultima residente della splendida dimora, abitata, lungo la sua storia, da altre due grandi famiglie aristocratiche: gli Acton, i Rothschild. Al suo interno figurano il Museo Principe Diego Aragona Pignatelli Cortés, il Museo delle carrozze inaugurato nel 1975, al piano terra della Palazzina Rothschild nella parte settentrionale del giardino e, da qualche anno, sorta dalla collaborazione iniziata nel 2010 con gli Incontri Internazionali d’Arte, la Casa della fotografia, inquadrata come un luogo per esposizioni, per incontri e workshop. E’ proprio di questi giorni la notizia di una innovativa e interessante possibilità per visitare le collezioni del Museo, attraverso nuovi supporti tecnologici, che rappresentano un efficace e moderno strumento per conoscerne e potenziarne il patrimonio storico artistico.

E’ nata infatti APP Villa Pignatelli, disponibile per impianti iOS e Android e scaricabile gratuitamente dai visitatori che vorranno approfondire la scoperta e la conoscenza della variegata collezione del Museo, dell’Appartamento storico e del Museo delle Carrozze. Le funzionalità dell’applicazione mettono a disposizione, oltre alle informazioni pratiche – orari di apertura, contatti, mappa del sito, mezzi per raggiungerlo – anche un ampio catalogo con 200 opere di maggiore interesse esposte nelle sale, individuabili su piantine multimediali. Il visitatore potrà dunque scaricare l’applicazione sul proprio dispositivo e ricevere informazioni dettagliate sulle opere che sta osservando, sperimentando una nuova e più coinvolgente modalità di visita. Lo smartphone e l’I-phone diventano una guida, da utilizzare nel corso della visita e da consultare a distanza.  L’App è stata ideata da Denise Pagano, direttore del Museo con Rosanna Naclerio, vicedirettore, e promossa dal Polo museale della Campania.

Il progetto della Villa fu commissionato dall’Ammiraglio Ferdinando Acton nel 1826 al giovane architetto napoletano Pietro Valente. Situato al centro del parco, il corpo principale, su tre piani, è decorato con paraste ioniche e basso frontone, e affiancato da due avancorpi laterali raccordati dal porticato neodorico sul modello dei peristili pompeiani. Dell’architetto toscano Guglielmo Bechi sono invece la decorazione interna dell’appartamento e la scalinata d’ingresso in marmo sul lato posteriore. Alla morte di Acton nel 1841, la casa fu venduta al banchiere ebreo tedesco Carl Mayer von Rothschild. Dopo il declino dell’attività dei Rothschild in città, la villa fu utilizzata dalla comunità ebraica come oratorio fino al 1867, quando fu venduta al principe Diego Aragona Pignatelli Cortes, che fece costruire nel parco edifici dal gusto pittoresco e storicistico come lo Chalet svizzero e la Torretta neogotica. Al nipote Diego, che vi si trasferì con la moglie nel 1897, risalgono la copertura del portico, le trasformazioni interne e i mobili, fatti eseguire appositamente per gli ambienti dell’appartamento rispecchiando lo sfarzo nella rilettura degli stili del passato, di moda nell’ultimo trentennio del secolo. Nel 1952, la principessa Rosina, con il desiderio di perpetuare il ricordo della sua famiglia e del marito, lasciò la Villa allo Stato.

 

 

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