Vi presento CASA MORRA

Il punto di partenza, per declinare l’idea alla base di Casa Morra è che Giuseppe Morra, gallerista, collezionista, curatore, è un intellettuale libero e appassionato. Capace di cercare il senso dell’arte attraverso diversi piani di fuga, installandosi criticamente all’interno di plurime relazioni costruttive. A fargli da cornice, come asse portante del suo fare artistico, è il recupero di spunti delle sue straordinarie “azioni” precedenti: con l’attività dello Studio Morra, della Fondazione Morra, della Vigna San Martino, del Museo Archivio Laboratorio per le Arti contemporanee Hermann Nitsch, del Quartiere dell’Arte, Giuseppe Morra ha infatti sempre investito sul concetto di Laboratorio/Studio come esperienza diretta di conoscenza, documentazione, approfondimento e sperimentazione.

È da questo processo intellettuale-metodologico che trova ragione la mission di Casa Morra: scorcio prospettico con cui guardare all’arte come una disciplina dinamica, come relazione fra pensiero e progettazione, come possibilità di offerta culturale per la nostra città-sirena, ripensata con consapevolezza, studio attento, rispetto, ricerca e competenza esemplari. Casa Morra è un nuovo spazio museale a Napoli al Palazzo Ayerbo D’Aragona Cassano, un complesso di 4.200 mq che sarà, nel tempo, gradualmente e premurosamente ristrutturato. Inteso come un centro per la riqualificazione ambientale, per l’innovazione sociale, per la residenza per artisti, è sede per creatività, ricerca, pratica, workshop, poesia, teatro, musica, cinema, seminari, convention, meeting.

Ma soprattutto luogo privilegiato di una serie di mostre che presenteranno, nel tempo, tutta la collezione di Giuseppe Morra: oltre 2000 opere correlate da percorsi tematici e focus su artisti. Un attraversamento nella storia dell’arte contemporanea e nei fondamentali movimenti come Gutai, Happening, Fluxus, Azionismo Viennese, Living Theatre, Poesia Visiva, sino alle ricerche più avanzate italiane e straniere. Casa Morra ci invita ad attraversare, man mano, e da protagonisti, le sequenze di quello che sarà come lungo film in divenire, un viaggio a tappe che durerà fino al 2116, pensato come il Gioco dell’Oca. Qui la giustapposizione di ciascuna fermata-mostra darà vita a un’immensa costellazione di concetti artistici e cicli espositivi regolati dall’alchimia dei numeri 3 e 7, che coincidono, di volta in volta, con il numero di artisti o la quantità di opere e sequenze di mostre. L’evento inaugurativo, svolto il 28 ottobre scorso, è stato affidato ad un inedito dialogo di opere di John Cage – Marcel Duchamp – Allan Kaprow, riuniti insieme simili ad un défilé di feticci moderni, specchio di un secolo che ha sospeso parole d’ordine definitive come progresso, trascendenza, verità e assoluto, per offrirsi come non-sistema, governato da indeterminazione, provvisorietà, parzialità, desiderio di istantaneità.

La serata è stata, inoltre, celebrata da due progetti performativi di Daniele Lombardi, con l’esecuzione di tredici pièces di John Cage, insieme con Ana Spasic, Jonathan Faralli, l’ensemble puntOorg, Luigi Esposito, Bruno Persico e Maria Teresa Fico (CAGE 1 – 13) e dalla video installazione/concerto Decameron, di Emanuel Dimas De Melo Pimenta, un lavoro elaborato integralmente in realtà virtuale, attraverso tre tracce audio da scaricare, liberamente diffuso negli spazi di Casa Morra e aperto alla libera partecipazione del foltissimo pubblico, ricevuto nell’accogliente patio che precede l’entrata dello storico palazzo (per la serata impreziosito da quattro giardini artistici di Maurizio Elettrico), sotto un cielo terso e stellato, fra cocktail e raffinati finger food, per una serata memorabile, emozionante, totale.

 

BOX_ La collezione Morra

La collezione Morra è composta da opere di: Marina Abramović, Nanni Balestrini, Julian Beck, George Brecht, John Cage, Ugo Carrega, LUCA/Luigi Castellano, Henri Chopin, Giuseppe Desiato, Marcel Duchamp, Maurizio Elettrico, Heinz Gappmayr, Al Hansen, Geoffrey Hendricks, Dick Higgins, Allan Kaprow, Urs Lüthi, Stelio Maria Martini, Charlotte Moorman, Eugenio Miccini, Hermann Nitsch, Nam June Paik, Giulio Paolini, Luca Maria Patella, Lamberto Pignotti, Vettor Pisani, Paul Renner, Gerhard Rühm, Shozo Shimamoto, Rudolf Schwarzkogler, Daniel Spoerri, Arrigo Lora Totino, Bob Watts, Jean-Jacques Lebel, Dieter Roth, Oswald Wiener, Giuseppe Zevola e tanti altri tra passato e futuro. Quasi tutti compagni di strada di Giuseppe Morra che prosegue la sua speciale avventura nell’arte vissuta sempre con curiosità, partecipazione e progettualità, spingendosi adesso oltre i limiti del proprio tempo.

BOX_ Palazzo Cassano Ayerbo D’Aragona

Palazzo Cassano Ayerbo D’Aragona è un palazzo monumentale di Napoli, ubicato in Salita San Raffaele. Venne trasformato in residenza solo a metà del XVIII secolo, prima era un casino di caccia. I lavori di ristrutturazione iniziarono nel 1748. Il palazzo presenta una scala a matrice ottagonale che finora è rimasta inedita alla critica architettonica e si presuppone che a progettare e dirigere il cantiere sia stato Ferdinando Sanfelice che morì il I aprile del medesimo anno dell’inizio dei lavori. Tale attribuzione è dovuta al fatto che un esempio così inusuale di scala napoletana fu largamente sperimentata dal Sanfelice. Con molta probabilità i lavori furono affidati a Giuseppe Astarita, già collaboratore del Sanfelice dalla metà degli anni Trenta del Settecento. Nel 1785 fu condotto un restauro diretto dall’architetto Gaetano Barba che eliminò molte decorazioni barocche conferendo al palazzo un’impronta più classicheggiante ed aperta alle nuove istanze architettoniche d’oltrappe di Marc-Antoine Laugier. Nel 1906 fu acquistato dalle suore dell’Addolorata che vi edificarono nel giardino la chiesa dell’Addolorata.

BOX_INFO:

Fondazione Morra:info@fondazionemorra.org – www.fondazionemorra.org

Le foto sono di:Amedeo Benestante; Fondazione Morra
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